I nostri tour in moto, una zona tutta da scoprire, con i suoi immensi boschi di castagni e strade disegnate per il puro piacere di guida scopriremo le tradizioni, l’arte, la cultura e la gastronomia locale in un mix di esperienze: suggestioni e sapori che renderanno unico il vostro soggiorno in questa terra dove il tempo sembra si sia fermato. Voi con Le vostre moto e le strade dell’Appennino Tosco-Emiliano, delle Alpi Apuane, i paesaggi delle Cinque Terre sarete i protagonisti di questa vacanza in un ambiente che cambia di continuo colori e profumi.
I nostri tour in moto sono stati pensati per unire la passione della moto alla voglia di conoscere e viveri questa incredibile zona della Toscana. Ideali per viaggi in coppia e in gruppo.
Le tracce GPX dei tours scelti, vi vengono inviate tramite e-mail al momento della vostra prenotazione, sono state realizzate e testate dal nostro Staff che come Voi amano usare la moto nel loro tempo libero, per farvi percorrere tutte strade secondarie e dimenticate che solo noi “locali” conosciamo.
Gli itinerari in tracce GPX sono con arrivo e partenza all’Hotel Belvedere
Nella descrizione degli itinerari troverete:
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Passo delle Radici
Il passo si trova a 1529 m s.l.m. è attraversato dalla ex-strada statale 324 del Passo delle Radici che mette in comunicazione la Garfagnana con la valle dell’alto Secchia, attraversando da est a ovest tutto l’alto Appennino modenese.
Castiglione di Garfagnana
Antico borgo fortificato con la rocca posta sulla parte più alta intorno alla quale si sviluppò il centro abitato, che per motivi di difesa fu “incastellato”, ossia cinto da alte mura unite da torrioni, ancora oggi si possono ammirare i camminamenti di ronda e le strette feritoie per il controllo dell’ esterno. Interessante la Chiesa di San Michele con la sua facciata in pietra bianca e rosa. Da non perdere il ponte medievale che collega la via pedonale per Chiozza.
San Pellegrino in Alpe
Piccolissimo paesino sull’Appennino Tosco Emiliano, ad un’altitudine di 1525 m. s.l.m, Domina un immenso panorama sulla valle del Serchio e sull’intera catena delle Alpi Apuane. Fin dai tempi più antichi punto di cerniera tra le province di Lucca e Modena, testimonianza di ciò il Bar del paese: potrete gustare il caffè nella provincia di Lucca e pagarlo nella provincia di Modena. Il paese conserva le sue antiche caratteristiche dominato dal Santuario, dove si conservano le spoglie di S.Pellegrino e S. Bianco e dall’antico ospitale dove è allestito il Museo della Civiltà Contadina.
Sassorosso
Antico insediamento di origine pastorale il cui nome deriva sicuramente dal marmo rosso (saxo rubeo), molto apprezzato per la sua rarità e bellezza che si trova sullo sperone di roccia su cui è costruito il paese.
Careggine e Isola Santa
Si estende alle pendici del Monte Sumbra su un’area di 24,46 chilometri quadrati, sul versante orientale delle Alpi Apuane. L’altopiano su cui sorge il paese, a 882 metri di altitudine, rappresenta una delle più belle terrazze panoramiche dell’intera vallata.
Il centro storico, raccolto all’interno delle mura, offre scorci suggestivi tra le strette vie lastricate, dove si affacciano le case in pietra dalle caratteristiche “ALTANE”: terrazze coperte che servivano alla conservazione dei prodotti agricoli. Una bella strada panoramica, collega con Capanne di Careggine e Isola Santa, dove il vecchio paese dai tetti coperti a lastre di lavagna, si specchia nelle acque dell’omonimo lago artificiale.
Poggio
È consigliabile una visita alla vicina chiesa di San Biagio, un piccolo gioiello architettonico risalente all’XI secolo, che nonostante i rimaneggiamenti conserva alcune parti in muratura originale, tra cui l’abside in grossi blocchi di arenaria. Caratteristico il campanile a vela.
Castelnuovo di Garfagnana
Il capoluogo della Garfagnana, una piccola cittadina, situata alla confluenza tra la Turrite Secca ed il Serchio è il centro della valle, animato ogni giovedì mattina da un importante mercato che vede la presenza di venditori e di clienti che provengono anche dalla montagna emiliana. Da visitare la Rocca Ariostesca (sec. XII) che deve il proprio nome a Ludovico Ariosto, governatore in Garfagnana per gli Estensi, poco distante, l’antico Duomo. Infine Fortezza di Monte Alfonso (sec. XIV), sempre voluta dagli Estensi a difesa dell’abitato, circondata da un’imponente cinta muraria con baluardi, due porte d’entrata e relativi camminamenti, da qui si può ammirare la valle a 360 gradi.
Gallicano
Situato lungo la strada che da Lucca conduce a Castelnuovo di Garfagnana, ha una superficie di 30,5 chilometri quadrati e si trova a un’altezza, sul livello del mare, di 186 metri.
Il paese conserva la tipicità di un borgo medioevale, compresa una cinta muraria, della quale si possono ancora oggi ammirare alcuni resti, eretta originariamente durante il Medioevo e un’altra, più recente, costruita nel Rinascimento.
Grotta del Vento
Situata nel Parco Regionale delle Alpi Apuane al centro di una delle zone più aspre e suggestive della Pania Secca. Deve questo nome alla violenta corrente d’aria che la percorre, dovuta ai due imbocchi situati a quote diverse. Si attraversano tunnel e gallerie levigate dall’ acqua, sale adorne di stalagmiti che appaiono come denti bianchi, mentre dal soffitto pendo stalattiti che grondano goccioline d’acqua, pareti arricchite da colate e drappeggi che sfumano dal bianco all’ arancione, si passeggia tra laghetti cristallini e ruscelli sino a giungere a grandi pozzi verticali di inspiegabile bellezza. La varietà dei paesaggi sotterranei, le concrezioni vive e brillanti, la bellezza della roccia calcarea con le sue straordinarie sfumature, fanno della Grotta del Vento una vera e propria enciclopedia del mondo sotterraneo, visitata ogni anno da tantissimi turisti.
Castelnuovo di Garfagnana
Il capoluogo della Garfagnana, una piccola cittadina, situata alla confluenza tra la Turrite Secca ed il Serchio è il centro della valle, animato ogni giovedì mattina da un importante mercato che vede la presenza di venditori e di clienti che provengono anche dalla montagna emiliana. Da visitare la Rocca Ariostesca (sec. XII) che deve il proprio nome a Ludovico Ariosto, governatore in Garfagnana per gli Estensi, poco distante, l’antico Duomo. Infine Fortezza di Monte Alfonso (sec. XIV), sempre voluta dagli Estensi a difesa dell’abitato, circondata da un’imponente cinta muraria con baluardi, due porte d’entrata e relativi camminamenti, da qui si può ammirare la valle a 360 gradi.
Fabbriche di Vallico
La storia del borgo di Fabbriche di Vallico, iniziò con la fondazione di un piccolo eremo, appartenente all’ordine di S. Agostino dedicato a San Giorgio e San Galgano, avvenuta nel 1214 in località Valbona, grazie ad alcune donazioni effettuate dal popolo del castello di Trassilico.
Ai primi del XIV secolo, con l’arrivo in zona di alcuni fabbri bergamaschi, a poca distanza dal convento lungo le rive del torrente Turrite Cava, iniziarono a sorgere delle piccole botteghe dedite alla lavorazione del ferro e più precisamente alla fabbricazione di chiodi, utensili e tanto altro materiale da qui il nome di Fabbriche. Da vedere l’antico Mulino biologico.
Eremo di Calomini
Nelle vicinanze di Gallicano è possibile visitare l’Eremo di Calomini, singolare monastero medievale in buon stato di conservazione, abbarbicato ai piedi di una parete strapiombante sulla montagna sovrastante. Suggestiva la splendida cappella scavata nella roccia come gran parte del Convento, a ricordo e difesa del luogo dove la Vergine Maria apparve ad una giovane pastorella fra le montagne del posto.
Lago di Gramolazzo
Pittoresco bacino idroelettrico nel quale si specchiano le cime rocciose dei monti Roccandagia, Tambura, Pisanino e Pizzo d’Uccello. Presso la bella spiaggia erbosa è stato costruito un piccolo pontile al quale possono attraccare barche a vela ed a remi. È l’unico lago balneabile della Garfagnana.
Lago di Vagli
Sicuramente una tra le più interessanti attrazioni è il Lago di Vagli, uno dei bacini idroelettrici più grandi d’Italia, ma la sua fama è dovuta al paesino fantasma di Fabbriche di Careggine. Le acque del lago, salendo, hanno sommerso questo piccolo borgo medievale di fabbri ferrai bresciani. Oggi è possibile visitare quel che resta di questo suggestivo piccolo borgo solo allo svuotamento del lago stesso. Da non dimenticare il “Ponte a funi sospese” che permette di passeggiare direttamente sul lago, il vicino “Parco dell’onore e del disonore” e per i più coraggiosi “Il volo dell’angelo”, un lancio emozionante nella valle.
Lago di Isola Santa
Isola Santa, dove il vecchio paese dai tetti coperti a lastre di lavagna, si specchia nelle acque dell’omonimo lago. Si tratta di un piccolo paese situato sulle Alpi Apuane, in Garfagnana. Posto a 550 m s.l.m., fu probabilmente fondato come ospizio nell’alto medioevo, sulla strada che collegava la Garfagnana alla Versilia. Questo borgo, un tempo abbandonato, è stato in parte ristrutturato negli ultimi anni e, pur mantenendo un aspetto molto rustico. Isola Santa è abbellita da un’antica chiesa dedicata a San Jacopo, citata nel 1260 e ormai sconsacrata. Il borgo si affaccia su un lago artificiale, riempito dalle acque del torrente Turrite Secca fermate da una diga nel 1948-49, che in parte sommerse l’antico abitato.
Fortezza delle Verrucole
Dall’alto dei suoi 600 mt la Fortezza domina le Apuane, le Vette dell’Appennino, la Pania di Corfino e gran parte del fondo valle: uno spettacolo di una bellezza unica. È possibile l’ingresso all’ Archeodromo, per vedere dal vivo una fedele ricostruzione della vita ai tempi medievali in costume, gli utensili della vita quotidiana e le armi usate durante le battaglie e gli assedi e se la fortuna vi assiste potreste imbattervi nel fantasma della fortezza: il capitano Francesco Accorsini, accusato di magia e stregoneria e così condannato a morte.
Parco dell’Orecchiella
Si estende su una superficie di 52 kmq situata nei comuni di Villa Collemandina, San Romano Garfagnana e Piazza al Serchio. Parco naturale gestito dal corpo forestale. Nel suo interno, caratterizzato da boschi, prati e ambienti rupestri, fiumi e ruscelli, si possono osservare cervi, daini, cinghiali, ed altri animali in libertà e in reciti personalizzati. Il “centro visitatori” ospita un museo che illustra i principali aspetti naturalistici della zona e un orto botanico con giardino di montagna è un bellissimo esempio delle fioriture montane.
Parco delle Alpi Apuane – Orto di Donna
Stupenda conca glaciale circondata dai monti Pisanino (m. 1946), Cavallo (m. 1888), Contrario (m. 1790), Grondilice (m. 1805), Garnerone (m. 1735) e Pizzo d’Uccello (m. 1781). Vari percorsi partono dai rifugi permettendo di camminare in mezzo alla cave di Marmo Bianco delle Apuane
Da secoli in Apuane si estrae marmo ma oggi le tecnologie estrattive sono talmente avanzate da permettere ritmi di escavazione impensabili solo cinquanta anni fa, quando ancora i grandi blocchi bianchi scendevano lentamente a valle lungo le via di lizza trattenuti dalla sola forza dei “lizzatori”.
Una attenta e regolamentata gestione di questa inestimabile risorsa è alla base della salvaguardia dell’intero territorio, la sfida e la credibilità del Parco stanno proprio nella sua capacità di riuscire a creare nuove economie legate alla tutela e alla valorizzazione turistica ed ambientale, con la creazione di posti lavoro diversificati da quelli offerti dall’ economia dell’escavazione e dal suo indotto.
Passo di Pradarena
Il passo della Pradarena (1.579 m) è un valico del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano che separa la Toscana dall’Emilia ed in particolare la provincia di Lucca da quella di Reggio Emilia. Tra i Passi della Cisa e delle Forbici i crinali boscosi che separano la Toscana dall’Emilia lasciano il posto ad un ambiente di vera montagna. Le vette dell’Alpe di Succiso, del Monte Prado e del Monte Cusna superano i 2000 metri, le foreste lasciano il posto alle rocce, ai laghi e alle praterie d’alta quota. Più in basso, sul versante emiliano, l’inconfondibile Pietra di Bismantova domina il paesaggio con le sue pareti verticali, mentre nel versante toscano, spicca la bastionata calcarea della Pania di Corfino. Un territorio dove l’aquila reale e il lupo trovano un habitat ideale, ma anche un territorio dove l’uomo ha vissuto da sempre con le sue attività tradizionali, l’agricoltura, la pastorizia e la forestazione e a cui si aggiunge, negli ultimi anni, l’accoglienza turistica. Per salvaguardare questa straordinaria ricchezza di ambienti e promuovere un turismo sostenibile su questa area nasce nel 2001 il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano che, nel versante Toscano, include i comuni di Giuncugnano, San Romano in Garfagnana e Villa Collemandina, con le Riserve Naturali dell’Orecchiella.
Pietra di Bismantova
La Pietra di Bismantova è quel massiccio roccioso dall’inconfondibile ed isolato profilo a forma di nave che contraddistingue il paesaggio dell’Appennino Reggiano. Con una lunghezza di 1 km, una larghezza di 240 m ed un’altezza di 300 m, sull’altopiano che le fa da base, è un gigantesco esempio di erosione residuale.
La sua formazione risale al Miocene medio inferiore, ovvero a circa 15 milioni di anni fa, epoca in cui questa calcarenite, poggiata su una base di marne argillose, si è formata in ambiente marino poco profondo in una fase di clima tropicale.
Passo del Cerreto e Cerreto Laghi
Il passo del Cerreto (1 261 m) è un valico Del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano che separa la Toscana dall’Emilia ed in particolare la provincia di Massa da quella di Reggio Emilia. Insieme al Monte La Nuda e alla Cima Belfiore, sono stati classificati come Sito di importanza comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) Dal passo si può raggiungere in pochi chilometri la località Cerreto Laghi posta a 1 344 metri s.l.m. dove è presente una stazione sciistica piuttosto rinomata nella zona.
Ponte del Diavolo
Il Ponte della Maddalena, detto comunemente del “Diavolo”, Si tratta di una costruzione medievale in pietra dalla forma insolita, costruita intorno al 1100 dalla Contessa Matilde Di Canossa nei pressi di Borgo a Mozzano. La sua struttura “a schiena d’asino” gli conferisce un che di misterioso, grazie anche all’ arcata centrale alta e sottile che ha sempre stupito tanto da creare storie e leggende tra cui quella di essere opera del Diavolo. La leggenda narra dell’accordo tra il capo-muratore ed il Diavolo a causa del ritardo del ponte stesso. Il Diavolo avrebbe terminato il ponte in una notte in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte stesso. Il ponte fu miracolosamente finito e il Diavolo gabbato perché il primo che lo attraversò fu un cane.
Abetone
Il territorio dell’Abetone è sempre stato luogo di valico dell’Appennino e si narra che sia stato utilizzato anche da Annibale per entrare nell’ Etruria. Nel 1766 iniziò la costruzione della strada che univa il Granducato di Toscana con il Ducato di Modena attraversando l’Appennino, nel tratto più basso. Tra i due Stati fu convenuto di avviare i lavori contemporaneamente partendo dal confine, questo per evitare tardivi ripensamenti. Seicento operai divisi in sei compagnie misero mano al lavoro in due posizioni diverse. Durante la costruzione fu abbattuto un abete talmente grande da non poter essere abbracciato neppure da sei persone e dal quale nacque il nome Abetone.
L’Abetone con il passare degli anni divenne un luogo di villeggiatura sia estiva che invernale, con una stazione sciistica tra le più importanti del Centro Italia.
Bagni di Lucca
Diventata famosa grazie ad Elisa Bonaparte Baciocchi determinò una svolta internazionale dei Bagni di Lucca, elevandola a capitale estiva, con un grandissimo afflusso di ospiti internazionali. Con la ristrutturazione delle terme e l’ammodernamento delle cure sorgono una notevole quantità di alberghi per ospitare ospiti sempre più eterogenei.
Nell’Ottocento Bagni di Lucca divenne una stazione turistico-termale di prima importanza in Europa. Il nuovo casinò fu inaugurato nel 1839; seguirono la costruzione della prima chiesa Anglicana in Italia (1840) e il cimitero inglese (1842), il Club des Anglais (1840) altra casa da gioco in funzione fino alla grande guerra, dove si giocava in moneta inglese o francese, portarono una nutritissima colonia Britannica che descriveva la Val di Lima come Svizzera della Toscana.
Nella seconda metà dell’Ottocento inizia un lentissimo decadimento, accelerato con l’unità d’Italia e la perdita di tutti quei vantaggi derivanti dall’essere la capitale estiva di uno stato e non solamente un Comune capoluogo.
Bagni di Lucca è stata la prima cittadina d’Italia ad avere illuminazione elettrica pubblica nel 1886.
Passo del Vestito
Il “Passo del Vestito” (m. 1151), valico alpestre che si affaccia sull’orrido vallone di Renara di fronte all’elegante profilo del M. Sagro. A pochi metri dal passo si apre l’imbocco di un bunker facente parte del complesso sistema di fortificazioni, noto come “Linea Gotica”, creato dai Tedeschi durante il secondo conflitto mondiale. Si parte da Castelnuovo Garfagnana per l’ascesa a questo passo poco conosciuto sulle Alpi Apuane.
La strada stretta e tortuosa costeggia il torrente Tùrrite Secca che ha scavato il suo letto nella roccia.
All’improvviso sulla destra appare l’antico centro di isola Santa, la strada che conduce in vetta e’ stretta e tortuosa, ma il paesaggio è di una bellezza incomparabile
Fuori da una galleria scavata direttamente nella roccia con i detriti che progressivamente invadono la carreggiata si può finalmente godere del magnifico paesaggio che spazia sui monti circostanti, siamo sul Passo del vestito.
La vista scorre ammaliata il paesaggio mentre il silenzio è assoluto.
Poco dopo il passo una lapide ricorda la follia della seconda guerra mondiale e la celeberrima linea gotica.
Cave di Marmo dei Fantiscritti
Le cave di Fantiscritti sono delle cave di marmo bianco site nel comune di Carrara, si raggiungono percorrendo le vecchie gallerie della Marmifera. Una breve sosta per una foto ai Ponti di Vara per salire alle famose cave di Michelangelo. Il nome delle cave è dovuto ad un bassorilievo di epoca romana (III d.C.), scolpito su una parete di roccia e raffigurante tre divinità (“fanti”) con sotto di esse una dedica in latino (“scritti”).
È possibile visitare le cave in due modi totalmente diversi, dentro alla montagna dove è presente la più famosa cava in galleria grazie al Marmotour e una più tradizionale all’esterno grazie ad un’escursione in Jeep 4×4.
È presente una stazione ferroviaria costruita per la linea della ferrovia Marmifera Privata di Carrara. Essa ospita un “Museo delle cave” ed è spesso palcoscenico e scenario per l’esibizione di artisti.
Vi è anche un carroponte storico presente lì dall’Ottocento e veniva usato per caricare il marmo prima sui convogli marmiferi, ora sui camion che trasportano il marmo fino a Marina di Carrara.
Sosta obbligata percorrendo le vecchie gallerie della Marmifera sono i Ponti di Vara.
Arni
Famoso per le cave di marmo e come base per le escursioni sui monti che lo circondano. La prima cava di marmo fu aperta nel 1849, da Arni a Seravezza, quindi al mare passava il più esteso piano inclinato a rotaie della zona che consentiva con uno straordinario percorso la movimentazione dei blocchi di marmo. Salendo verso Arni d’obbligo una sosta alla Cava di Marmo abbandonata Hernaux.
Passo dei Carpinelli in Via Statale 445
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GPS – LAT 44°12’7” LONG 10°13’37’
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